La settima arte continua a offrire storie che toccano il cuore del pubblico, e ‘vittoria’, diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, non fa eccezione. Presentato nella sezione Orizzonti Extra del Festival di Venezia, il film, uscito nelle sale il 3 ottobre con la distribuzione di Teodora, è tratto da una vicenda vera che narra il viaggio emozionante e complesso di una madre alla ricerca di una figlia. Con interpretazioni che sfiorano il reale, i protagonisti danno vita a una narrazione profonda, capace di mostrare il lato umano della tragedia e della gioia.
La trama di ‘vittoria’: un percorso di adozione
Il film narra la vita di Jasmine, interpretata da Marilena Amato, una donna di quaranta anni che sembra avere tutto: un matrimonio solido con Gennaro Scarica e tre figli maschi. Jasmine vive a Torre Annunziata, dove gestisce un salone di parrucchiere. Tuttavia, la morte del padre segna un turning point nella sua vita. Inizia a sognare ricorrentemente una bimba bionda che si getta tra le sue braccia, un’immagine che risveglia in lei un profondo desiderio di maternità. Nonostante la sua vita sembri completa, Jasmine si rende conto che le manca qualcosa di fondamentale.
Spinta dalla determinazione di adottare una bambina, Jasmine affronta una serie di sfide. Decide di intraprendere un lungo e spesso difficile percorso di adozione internazionale, che metterà a dura prova il suo matrimonio e il benessere della sua famiglia. Attraverso la sua storia, il film esplora i temi della maternità, della resilienza e del sacrificio, offrendo uno sguardo intimo e autentico sulla lotta di una donna per realizzare il suo sogno. Jasmine decide di non mettere limiti alle sue aspirazioni, considerando anche l’adozione di una bambina disabile, una scelta che riflette il grande cuore della protagonista e la sua voglia di amore da dare.
Un cast eccezionale: protagonisti che interpretano se stessi
Un particolare elemento che rende ‘vittoria’ una pellicola unica è la scelta dei registi di far interpretare i ruoli principali agli stessi protagonisti della storia vera. Marilena Amato, che vive realmente la situazione del suo personaggio, porta sullo schermo la sua esperienza autentica e il suo legame con la bimba adottata. Questo approccio non solo arricchisce la narrazione, ma permette al pubblico di percepire l’emozione e l’intensità del viaggio di Jasmine in modo più profondo.
Amato ha già partecipato a un altro lavoro con i registi, ma il progetto di ‘vittoria’ si è rivelato ben più impegnativo. L’attrice ha dichiarato di aver vissuto momenti di intensa emozione sul set, tanto da sfogare le sue lacrime durante le riprese. La sua interpretazione è un equilibrio tra dolore e speranza, rendendo palpabile la lotta per la maternità e la gioia della realizzazione del sogno di adottare Vittoria, la niña bielorussa che ha cambiato la sua vita per sempre.
Un messaggio di speranza e umanità
‘vittoria’ non è solo una storia privata ma si allarga a un messaggio universale di speranza, apertura e umanità. Attraverso la vicenda di Jasmine, il film invita a riflettere sulle difficoltà delle adozioni internazionali, sulle barriere che le famiglie devono affrontare e sull’impatto che l’amore può avere nelle vite delle persone.
L’opera di Cassigoli e Kauffman è intrisa di sentimenti forti e sfide concrete, catturando l’attenzione fin dalle prime scene. Nonostante le tensioni e i conflitti, il film riesce a trasmettere una luminosità di fondo, grazie alla determinazione della protagonista di superare gli ostacoli. ‘vittoria’ rappresenta un’esperienza cinematografica toccante e motivante, capace di richiamare l’attenzione su questioni importanti e di stimolare un dialogo sulla famiglia e sull’adozione.
Il delicato equilibrio tra realtà e finzione è ciò che rende questa pellicola un’opera da non perdere per chi desidera immergersi in una narrazione che celebra il coraggio e la capacità di amare senza limiti.