Il calcio inglese è più di un gioco: è una cultura, un rito collettivo che si consuma tra stadi mitici e pub fumosi, dove la passione per il football si intreccia con storie incredibili e aneddoti ai limiti della realtà.
Nel suo nuovo libro, “The football pub”, edito da Ultra Sport, Massimiliano Vitelli racconta l’anima autentica del calcio d’oltremanica, esplorando le sue tradizioni più radicate, i suoi protagonisti più eccentrici e gli episodi più folli che lo hanno reso leggendario. Un viaggio che va oltre il semplice sport, con la prefazione di Roberto Mancini, per comprendere davvero cosa rende il football britannico unico al mondo.
Storie incredibili che sembrano uscite da un film
Con il piglio del giornalista e l’entusiasmo del tifoso, Massimiliano Vitelli ci porta dentro le pagine più assurde e affascinanti della storia del calcio inglese.
C’è la vicenda di Sean Connery, che nel 1953 rifiutò un contratto con il Manchester United per seguire il sogno del cinema, e l’episodio entrato nella leggenda di Mario Balotelli, che la notte prima di un derby di Manchester fece esplodere fuochi d’artificio in casa, incendiando il bagno, per poi presentarsi il giorno dopo all’Old Trafford, segnare una doppietta e mostrare al mondo la sua famosa maglietta “Why always me?”.
E poi ci sono storie che sfidano la logica, come quella del portiere Sam Bartram, che nel 1937 rimase in campo da solo per quindici minuti, senza rendersi conto che la partita era stata sospesa per nebbia, o la partita infinita tra Alvechurch e Oxford, durata diciassette giorni, fino allo spareggio ai rigori più lungo della storia, risolto solo dopo 54 tiri dal dischetto.
Tradizioni e rituali che rendono il football inglese speciale
Oltre agli episodi più surreali, “The football pub” celebra le tradizioni secolari del calcio britannico, quei piccoli dettagli che hanno trasformato questo sport in un fenomeno senza eguali.
Si scopre la storia delle bandierine triangolari della FA Cup, simbolo dei club che hanno scritto pagine di gloria nella competizione più antica del mondo, e il fascino del Griffin Park, lo stadio del Brentford circondato da quattro pub storici, dove i tifosi si radunavano prima, durante e dopo le partite per bere e discutere di calcio.
Il football inglese si vive non solo in campo, ma anche e soprattutto nei pub, luoghi dove il tempo sembra fermarsi e ogni tifoso diventa parte di una comunità che esiste ben oltre i novanta minuti di gioco.
Massimiliano Vitelli: una delle voci più autorevoli sul calcio inglese
Massimiliano Vitelli è una delle firme più riconosciute del giornalismo sportivo italiano. Scrive per Il Tempo, collabora con GQ e Vanity Fair, ed è corrispondente in Italia per il Sunday Post.
Grazie alla sua capacità di unire approfondimento e passione, riesce a raccontare il calcio inglese non solo attraverso numeri e tattiche, ma soprattutto attraverso le storie, i personaggi e le atmosfere che rendono questo sport unico e irripetibile.
Nella sua prefazione al libro, Roberto Mancini sottolinea proprio questo aspetto:
“Vitelli racconta storie che solo in Inghilterra sarebbero potute accadere, un posto dove si discute più della bellezza di una rovesciata che di un fuorigioco dubbio. Qui il calcio è passione, emozione, divertimento e follia”.
Un libro imperdibile per chi ama il calcio nella sua essenza più pura
“The football pub” non è solo un libro di calcio: è un viaggio dentro l’anima del football inglese, una raccolta di storie straordinarie, tradizioni indimenticabili e aneddoti che fanno sognare.
Con una narrazione avvincente e ricca di dettagli, Massimiliano Vitelli ci porta nel cuore pulsante di un calcio fatto di pub affollati, tifosi appassionati e imprese memorabili, dimostrando che il football inglese non è solo una competizione, ma uno stile di vita.
Un’opera da leggere e rileggere per chi crede che il calcio sia molto più di uno sport: sia cultura, identità e passione senza confini.